Scompenso cardiaco
Aggiornamento in Medicina
Uno studio si è posto l’obiettivo di verificare se un particolare beta-bloccante fosse superiore nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta o se i benefici di questi farmaci fossero da ascrivere, principalmente, a un effetto di classe.
Una revisione sistematica della letteratura ha confrontato l’efficacia di diversi beta-bloccanti nello scompenso cardiaco, tra di loro e con altri trattamenti.
L'endpoint primario era la morte per tutte le cause al follow-up più lungo possibile.
Sono stati inclusi 21 studi clinici su Atenololo, Bisoprololo, Bucindololo, Carvedilolo, Metoprololo e Nebivololo.
Come previsto, nella analisi complessiva, i beta-bloccanti hanno fornito credibili benefici riguardo alla mortalità rispetto al placebo o al trattamento standard dopo una media di 12 mesi ( odds ratio, OR=0.69 ).
Tuttavia, non sono state riscontrate evidenti differenze nei confronti testa-a-testa tra i diversi beta-bloccanti per il rischio di morte, morte cardiaca improvvisa, morte a causa di insufficienza della pompa cardiaca, o interruzione del farmaco.
Di conseguenza, i miglioramenti della frazione di eiezione ventricolare sinistra sono stati simili indipendentemente dal farmaco in studio.
In conclusione, i vantaggi dei beta-bloccanti nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta sembrano essere principalmente dovuti a un effetto di classe, dato che nessuna evidenza statistica da studi attuali sostiene la superiorità di qualsiasi singolo agente sugli altri. ( Xagena2013 )
Chatterjee S et al, BMJ 2013; 346: f55
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