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Sottoanalisi dello studio Val-HeFT: il Valsartan ha ridotto del 33% la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca, che non assumono Ace inibitori


Lo studio Val-HeFT ( Valsartan Heart Failure Trial ) ha dimostrato che l’agonista del recettore dell’angiotensina II ha ridotto in modo significativo la mortalità del 33,1% e la morbidità del 44% (risk ratio: 0,67 e 0,56, rispettivamente) rispetto al placebo, in una coorte di pazienti con insufficienza cardiaca che assumevano anche altre terapie, ma non gli Ace inibitori.
Nello studio Val-HeFT a 366 pazienti non erano stati prescritti gli Ace inibitori.
L’analisi di questo gruppo di pazienti ha mostrato una significativa riduzione della mortalità (p=0,02) e della morbidità (p = 0.0002) in coloro che assumevano il Valsartan (n = 185) rispetto al placebo (n = 181).
I dati riguardanti l’end-point secondario hanno anch’essi dimostrato effetti favorevoli del Valsartan, come la riduzione dell’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca (p = 0,01).

Fonte: 51st Annual Scientific Session of the American College of Cardiology 2002

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