Scompenso cardiaco
Aggiornamento in Medicina
Lo scompenso cardiaco con frazione di eiezione ( FEVS ) preservata è associato a sostanziale morbilità e mortalità, ma mancano trattamenti efficaci.
Uno studio ha valutato la sicurezza e la efficacia di LCZ696, un inibitore del recettore della angiotensina e della neprilisina ( ARNi ), nei pazienti con insufficienza cardiaca e FEVS preservata.
PARAMOUNT ( Prospective comparison of ARNI with ARB on Management Of heart failUre with preserved ejectioN fracTion ) è uno studio di fase 2, randomizzato, a gruppi paralleli, in doppio cieco e multicentrico condotto su pazienti con scompenso cardiaco di classe II-III secondo la New York Heart Association ( NYHA ), frazione di eiezione ventricolare sinistra uguale o superiore a 45% e NT-proBNP superiore a 400 pg/mL.
I partecipanti sono stati assegnati in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a LCZ696 titolato a 200 mg 2 volte al giorno o Valsartan ( Tareg ) titolato a 160 mg 2 volte al giorno e trattati per 36 settimane.
L’endpoint primario era il cambiamento nel NT-proBNP, un marcatore di stress della parete ventricolare sinistra, dal basale a 12 settimane; le analisi hanno incluso tutti i pazienti assegnati in maniera casuale ai gruppi di trattamento con una valutazione basale e almeno una post-basale.
In totale, 149 pazienti sono stati assegnati a LCZ696 e 152 a Valsartan; 134 nel gruppo LCZ696 e 132 nel gruppo Valsartan sono stati inclusi nell’analisi dell’endpoint primario.
NT-proBNP è risultato significativamente ridotto a 12 settimane nel gruppo LCZ696 rispetto al gruppo Valsartan ( LCZ696: basale, 783 pg/mL, 12 settimane, 605 pg/mL; valsartan: basale, 862 pg/mL, 12 settimane, 835; rapporto LCZ696/valsartan, 0.77, p=0.005 ).
LCZ696 è risultato ben tollerato con effetti avversi simili a quelli di Valsartan; 22 pazienti ( 15% ) nel gruppo LCZ696 e 30 ( 20% ) in quello Valsartan hanno avuto uno o più eventi avversi gravi.
In conclusione, i pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata, LCZ696 ha ridotto NT-proBNP in misura maggiore rispetto a Valsartan a 12 settimane ed è risultato ben tollerato.
È necessario valutare in modo prospettico se questi effetti si possano tradurre in un miglioramento degli esiti. ( Xagena2012 )
Solomon SD et al, Lancet 2012; 380: 1387-1395
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