Scompenso cardiaco
Aggiornamento in Medicina
È stato dimostrato che la combinazione di Sacubitril e Valsartan ( Entresto ) migliora la mortalità e riduce i ricoveri dei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta ( HFrEF ).
L'effetto della combinazione di Sacubitril e Valsartan sulla frazione di eiezione ( EF ) e sui parametri del rimodellamento inverso non sono stati descritti.
E' stato eseguito uno studio monocentrico, retrospettivo e di coorte di pazienti con HFrEF ( n=48 ) trattati con Sacubitril e Valsartan per una durata mediana di 3 mesi ( intervallo interquartile 2-6 mesi ).
L'uso di Sacubitril e di Valsartan è risultato associato a un aumento medio del 5% ( ± 1.2 ) della frazione di eiezione, da un valore basale medio del 25.33% al 30.14% ( p inferiore a 0.001 ), con una durata mediana del trattamento di 3 mesi.
Non sono stati osservati cambiamenti significativi nella media delle frazioni di eizione del ventricolo sinistro ( FEVS ) su una durata mediana di 11 mesi ( IQR 5.5-15.5 ) tra i momenti temporali pre-basale e basale prima del trattamento ( p=1.0 ).
L'aumento medio della frazione di eiezione tendeva a essere marginalmente maggiore nella coorte di medio-alto dosaggio, rispetto alla coorte a basso dosaggio, con un aumento medio del 5.09% ( ± 1.36 ) e del 4.03% ( ± 3.17 ), rispettivamente ( p=0.184 ).
C'è stata una riduzione di 3.36 mm nel diametro telesistolico ventricolare sinistro ( p=0.04 ), una riduzione di 2.64 mm nel diametro telediastolico ventricolare sinistro ( p=0.02 ) e una riduzione di 14.4 g/m2 nell'indice di massa del ventricolo sinistro ( p inferiore a 0.01 ).
In conclusione, dallo studio è emerso che Sacubitril e Valsartan migliora la frazione di eiezione e diverse misure di rimodellamento inverso oltre agli effetti prodotti della concomitante terapia medica ottimale.
Sebbene questi risultati siano incoraggianti, questo studio osservazionale di piccole dimensioni richiede conferma in coorti più ampie con periodi di follow-up più lunghi. ( Xagena2017 )
Almufleh A et al, Am J Cardiovasc Dis 2017; 7: 108-113
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