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Il Bisoprololo riduce la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca in ritmo sinusale


I benefici prodotti dai beta-bloccanti nell’insufficienza cardiaca potrebbero essere correlati alla frequenza cardiaca basale e alla riduzione della frequenza cardiaca indotta dal trattamento, ma nessuna di queste relazioni è mai stata dimostrata. Lo studio CIBIS II ha preso in esame la relazione tra frequenza cardiaca basale, i cambiamenti della frequenza cardiaca a 2 mesi, la natura del ritmo cardiaco (ritmo sinusale o fibrillazione atriale) e l’outcome (mortalità ed ospedalizzazione per insufficienza cardiaca).
Dopo il trattamento con Bisoprololo, un beta-bloccante, la frequenza cardiaca basale ed i cambiamenti della frequenza cardiaca erano entrambi correlati in modo significativo alla sopravvivenza e all’ospedalizzazione per peggioramento dell’insufficienza cradiaca. La più bassa frequenza cardiaca basale e le maggiori variazioni della frequenza cardiaca dopo 2 mesi di trattamento erano associate ad una migliore sopravvivenza e alla riduzione dell’ospedalizzazione.
Il Bisoprololo ha ridotto la mortalità nei pazienti in ritmo sinusale, ma non nei pazienti con fibrillazione atriale.

( Lechat P et al, Circulation 2001; 103: 1428- 1433 )


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