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Aspirina non aumenta gli eventi di insufficienza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca


L'obiettivo di uno studio è stato quello di determinare se l’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) aumenti l'ospedalizzazione o la morte per insufficienza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta trattati con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina ( ACE inibitore ) o un bloccante del recettore dell'angiotensina ( sartano ).

A causa delle sue proprietà inibitrici della cicloossigenasi, l'Aspirina è considerata in grado di aumentare gli eventi di insufficienza cardiaca nei pazienti trattati con ACE inibitori o sartani.
Tuttavia, nessun ampio studio randomizzato ha affrontato la rilevanza clinica di questo problema.

Sono state confrontate Aspirina e Warfarin ( Coumadin ) per gli eventi correlati all'insufficienza cardiaca ( ospedalizzazione, morte o entrambi ) nei 2.305 pazienti arruolati nello studio WARCEF ( Warfarin versus Aspirin in Reduced Cardiac Ejection Fraction; 98.6% trattati con ACE inibitori o sartani ).

Dopo aggiustamento per le covariate basali, i pazienti trattati con Aspirina e Warfarin non hanno mostrato differenze nel tempo al primo evento di insufficienza cardiaca ( hazard ratio aggiustato: aHR=0.87, P=0.117 ) o al primo ricovero da solo ( aHR=0.88, P=0.168 ).

Non sono state riscontrate differenze significative in tutti gli eventi di insufficienza cardiaca o nelle ospedalizzazioni da scompenso da sole dopo aggiustamento per le covariate.

In conclusione, tra i pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta nello studio WARCEF, non vi è stata alcuna differenza significativa nel rischio di eventi di scompenso nei soggetti trattati con Aspirina e quelli trattati con Warfarin. ( Xagena2017 )

Teerlink JR et al, JACC: Heart Failure 2017; 5: 603-610

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